domenica, luglio 01, 2012

Inizia a emergere la realtà del gas di scisti (shale gas)



Da The Automatic Earth del 24 giugno 2012. Traduzione di Massimiliano Rupalti, revisione Francesco Aliprandi






Qui su The Automatic Earth abbiamo a lungo sostenuto che il Nord America stia vivendo un sogno collettivo riguardo al gas naturale non convenzionale. Mentre il gas è innegabilmente lì, il ritorno energetico sull'energia investita (EROEI) è drammaticamente più basso di quello delle fonti convenzionali. La natura cruciale dell'EROEI è stata ampiamente ignorata, ma alla fine determinerà ciò che è una fonte di energia e ciò che non lo è, e il gas di scisti sta per fallire l'esame.
Come abbiamo indicato nel precedente post prepariamoci per lo shock Nord Americano del gas nel luglio 2011, la situazione del gas naturale non è affatto quella che sembra:
La bolla del gas di scisti è un esempio perfetto dell'irrazionalità dei mercati, del potere perverso degli incentivi a breve termine, della spinta a inseguire la scia, del dominio dei sogni sulla realtà nel determinare i prezzi e della risolutezza di una mandria nel gettarsi da un dirupo tutta insieme.
La percezione di un'abbondanza di gas ha portato i prezzi così in basso che nessuno dei partecipanti sta facendo soldi (o almeno non producendo gas) né creando valore. E' una storia già vista di indebitamento eccessivo e di svuotamento di aziende produttive dirette mortalmente all'inseguimento di un miraggio.
                                                                                            
Molti insider dell'industria sanno perfettamente che le prospettive di recuperare quantità sostanziali di gas sono ridotte e che l'industria è strutturata come uno schema Ponzi. Tuttavia si sono potuti fare soldi sul breve periodo gonfiando i prezzi dei terreni e costruendo infrastrutture per gestire il gas.

La dimensione dell'imbroglio è talmente enorme che coloro che ci sono cascati prevedono, in tutta serietà, che il Nord America diventerà una potenza esportatrice di gas naturale ed una minaccia per i produttori australiani di LNG o per i russi della Gazprom.

Questa idea, risultato di un misto fra avidità e disperazione (di fronte alla mancanza di prospezioni sul gas convenzionale), è completamente scollegata dalla realtà. (Leggete qui l'eccellente post di Dmitri Orlov sul perché la Gazprom non ha nulla di cui preoccuparsi).

L'eccesso euforico tuttavia è estremamente contagioso. Dato che i prezzi sono guidati da ciò che uno percepisce, non dalla realtà, questa montatura ha il potere di cambiare le dinamiche di un'industria, esagerandone in pratica i cicli di espansione e contrazione. La montatura ha portato ad una sensazione di abbondanza, come se il Nord America annegasse nel gas naturale. Il fastidioso fatto che questa percezione sia completamente sbagliata non altera il suo potere in relazione ai prezzi.
Le aziende di gas naturale che hanno giocato d'azzardo sul gas di scisti hanno fronteggiato dei prezzi così bassi - di gran lunga inferiori ai prezzi di produzione - che tutte quante hanno prodotto gas in perdita. Il rischio finanziario è aumentato drasticamente mentre le aziende affogavano nei debiti cercando di sopravvivere con i prezzi bassi creati da persone che credevano in una fantasia. Alla fine, le vittime degli imbrogli finanziari stanno emergendo. E' molto probabile che ce ne saranno molte di più, man mano che le aziende che hanno cercato di tenersi a galla falliranno.
Wolf Richter:
Ahimè, grazie alla politica degli interessi a tasso zero della banca centrale degli Stati Uniti e dei trilioni di dollari che ha consegnato ai suoi compari dalla fine del 2008, le ondate di distruzione creativa si sono indebolite. Invece, somme infinite di denaro hanno cercato un posto dove andare e stanno inseguendo un ritorno economico dove non ce n'è, e così si stanno prendendo dei rischi, qualsiasi tipo di rischio, nella vana battaglia per ottenere un profitto.
Il risultato è una distribuzione del capitale incredibilmente cattiva per un importo di decine di miliardi di dollari verso un'attività economica, la perforazione di pozzi per gas naturale, che è stata altamente infruttuosa per anni. E' lì che i soldi sono andati a morire. Ciò che è rimasto è solamente debito, e pozzi che non produrranno mai abbastanza per rifondere i loro investitori.
Ma i soldi sono finiti. E le perforazioni per il gas naturale stanno collassando. La scorsa settimana c'erano solo 562 impianti che perforavano pozzi per il gas, il numero più basso dal settembre 1999...


...A 2.53 dollari per milione di Btu (British Thermal Unit) allo snodo di Henry, il prezzo del gas naturale è aumentato del 33% rispetto al minimo di aprile di 1.90 dollari per milione di Btu, un prezzo mai visto nell'ultimo decennio.
...Ma anche se raddoppiasse, sarebbe ancora al di sotto del costo di produzione. E se pure triplicasse, potrebbe ancora essere troppo basso per la maggior parte dei produttori. Ecco quanto è stato falsato il prezzo della merce.

Ancora da Wolf Richter:
L'economia del fracking è orrenda. Tutti i pozzi hanno dei tassi di declino e la produzione diminuisce nel tempo. Ma anziché in decenni, come per i pozzi tradizionali, i tassi nel fracking orizzontale si misurano in settimane o mesi: la produzione crolla di colpo a partire dal primo giorno e continua a calare per un anno circa finché non si stabilizza attorno al 10% della produzione iniziale. I modelli di mercato hanno mostrato che un pozzo del Barnett Shale dovrebbe vendere la propria produzione a 8 dollari per milione di Btu per essere in attivo durante la sua esistenza in queste circostanze.
…L'attività perforativa sta distruggendo capitale ad una velocità sorprendente e  le aziende rimangono con una montagna di debiti proprio mentre i tassi di declino iniziano a creare scompiglio nei loro conti economici. Per impedire che i tassi di declino danneggino i loro bilanci, le aziende devono perforare sempre di più, con nuovi pozzi che compensino il declino di produzione dei vecchi. Ahimè, lo schema si è schiantato contro un muro, la realtà...
...Nel campo del gas naturale gli affari sono brutali. Il picco delle perforazioni è avvenuto nel settembre 2008, con 1606 impianti. Poi la crisi finanziaria le ha spinte verso un crollo vertiginoso. Dopo il mini picco dell'anno scorso, la discesa è continuata...
...La produzione aumenta e diminuisce con un ritardo temporale rispetto alla quantità di pozzi, e mentre il numero degli impianti ha stabilito i nuovi minimi del decennio, la produzione ha continuato ad aumentare mese dopo mese verso nuovi record. Ma il fatto che sia in ritardo non significa che sia scollegata. E un giorno, vedrete... Oops, è già accaduto. Ci siamo. La produzione ha iniziato la discesa, e non solo in un giacimento, ma in tutti gli Stati Uniti.



E' ancora soltanto una piccola gobba nella curva di produzione. Ma è un segno che il collasso nel numero degli impianti si sta traducendo in una minore produzione. E quando i ripidi tassi di declino cominceranno a sovrapporsi alla diminuzione del numero di pozzi, la produzione crollerà con una velocità impressionante.

 
I soldi sono stati regalati all'industria, ma sta emergendo l'idea che il gioco sia finito e che non si materializzeranno mai dei ritorni economici. Lo schema Ponzi ha raggiunto i suoi limiti naturali e gli investitori si stanno svegliando, rendendosi conto di aver inseguito un sogno.
Ironicamente, proprio mentre ha inizio lo smantellamento, i prezzi del gas naturale potrebbero aver raggiunto il minimo. Il gas naturale convenzionale in Nord America ha raggiunto il picco nel 2001. Il coal bed methane ed ora il gas di scisti si sono rivelate fonti di energia enormemente sovrastimate. I produttori stanno subendo le conseguenze dei cattivi investimenti e andranno fuori mercato. La domanda ha continuato a crescere spinta anche dal passaggio da carbone a gas naturale per la produzione di energia elettrica .Questa è la situazione ideale per un collasso dell'offerta ed un conseguente picco del prezzo.
Il gas naturale provocherà un enorme shock nel Nord America. Ben lontano dall'essere esportatore, il Nord America sta per sperimentare una crisi di offerta del gas. I prezzi cresceranno nello stesso momento in cui il potere d'acquisto della popolazione precipiterà, a causa della deflazione. La dipendenza strutturale dal gas naturale che è stata cementata in tempi recenti garantirà la massima sofferenza quando i prezzi torneranno a valori reali.

2 commenti:

Paolo ha detto...

" prepariamoci per lo shock Nord Americano del gas nel luglio 2011,". Magari i traduttori volevano scrivere luglio 2012, giusto?
E per lo shale oil si prevede la stessa bolla di sapone? Spero di sì...

Francesco Aliprandi ha detto...

@ Paolo:

No, volevamo proprio scrivere così. :)

Sotto a "prepariamoci per lo shock Nord Americano del gas" c'è un link ad un articolo scritto nel Luglio 2011.