sabato, marzo 07, 2009

Fuoco e Ghiaccio

Fuoco e ghiaccio: immagine da "purplebliss"


Esce oggi su "The Oil Drum" un mio post intitolato "Fuoco e ghiaccio, l'effetto del picco dei combustibili fossili sui modelli climatici. " Nel post discuto i risultati di un certo numero di articoli apparsi recentemente nella letteratura scientifica e su internet a proposito di come il picco del petrolio e dei combustibili fossili modifica le conclusioni dei modelli climatici.

Non ci sono molti articoli in questo campo: è stato un review molto facile a farsi. Ma quelli che ci sono sono molto interessanti perché concordano sul fatto che lo scenario "business as usual" (bau) dell'IPCC non sara veramente bau. Ovvero, con tutta la buona volontà, non riusciremo mai ad arrivare ai livelli di oltre 1000 parti per milione (ppm) di CO2 nell'atmosfera che lo scenario prevede se non si prende nessun provvedimento per ridurre le emissioni. I modelli che tengono conto del picco indicano che ci dovremmo attestare fra 450 e 550 ppm, circa, per il solo effetto del graduale esaurimento delle risorse.

Un respiro di sollievo? Forse si; però c'è poco da stare tranquilli. Le incertezze sono immense e anche entro questi livelli di concentrazione di CO2 la temperatura potrebbe salire di oltre un grado e mezzo. Le conseguenze sarebbero molto pesanti sull'agricoltura e sul modo di vivere degli abitanti delle regioni tropicali e temperate. Da notare che, se il picco del petrolio può evitare certi estremi di temperatura, rende anche difficile adattarsi per via della minore disponibilità di energia. Per esempio ci sarà difficile rispondere con aria condizionata negli edifici e con il trasporto di generi alimentari verso le regioni danneggiate dal cambiamento. Su tutto questo, poi, aleggia la spada di Damocle degli idrati di metano che potrebbero partire a far danni per conto loro, indipendentemente dal picco o non picco.

Insomma, una situazione molto difficile; nel mio post su TOD concludo che non è detto che ci troveremo davanti a una scelta fra fuoco (riscaldamento globale) e ghiaccio (esaurimento dei combustibili). Piuttosto, ci potrebbero arrivare addosso tutte e due le cose: fuoco e ghiaccio.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Temo che anche se ci dovessimo fermare 'solo' a 550 ppm i danni sarebbero comunque incalcolabili; e chi ci garantisce che, esauriti i combustibili fossili, non inizieremmo a usare gli alberi al loro posto?

Ugo Bardi ha detto...

Esattamente quello è il punto. Se il declino dei combustibili fossili corrisponde a un'ondata di deforestazione, allora è anche peggio

Frank Galvagno ha detto...

Quello che possiamo sperare è che le nuove tecnologie "agganciate" al Sole e alle Rinnovabili riescano a "frenare" il fabbisogno energetico sia fossile che rinnovabile, in modo dominante rispetto agli effetti inerziali della grande crescita che abbiamo vissuto (sia dei consumi che della popolosità); in uno step successivo, dovremo "vivere" di rinnovabile.
Entro fine secolo.
Alcuni di noi lo vedranno (in alternativa, tutti vedremo qualcos'altro, di cui preferisco non approfondire qui)