martedì, marzo 17, 2009

Abitudini, inerzie e altre patologie / 8 : asciugamani colposi e insoddisfacenti



Quello che vediamo nell'immagine è un modello di asciugamano elettrico automatico. Ce ne sono di vari tipi in commercio, e i prezzi variano da 100 e più €, fino a 400 (!) €. Sono piuttosto diffusi e infestano autogrill, pizzerie, ristoranti e mense aziendali. Perchè "infestano" ? Non sono forse il risultato di anni e anni di evoluzione degli asciugamani tradizionali? Purtroppo no ...

- sono colposi: impiegano il riscaldamento a effetto Joule, per cui una corrente elettrica attraversa un elemento resistivo e dissipa completamente la sua potenza in calore. E' il sistema di trasformazione dell'energia più ridondante e inefficiente che si conosca, che potrebbe essere solo in parte "sopportato" se si utilizzasse energia elettrica rinnovabile*;

- sono insoddisfacenti: ogni volta che in un locale mi ritrovo a tu per tu con questa diavoleria mi viene male, per cui se lì vicino non ci sono tovaglioli di carta mi riduco a strappare pezzi di carta igienica o a passarmi le mani sul fazzoletto/pantaloni. Per asciugarsi decentemente le mani sotto quel getto d'aria occorre starsene lì impalati per un paio di minuti ...



* In effetti, la trasformazione di 1 kWh elettrico rinnovabile (ad esempio, se si hanno i pannelli fotovoltaici) in calore porta a 1 kWh di energia termica, per conversione completa. E' chiaro che trattandosi di energia "gratuita" non è un abominio, ma si tratta comunque di una scelta tecnica poco oculata. Utilizzando quel kWh per alimentare una pompa di calore potremmo ottenere almeno 3 kWh termici, semplicemente perchè sfruttiamo un ciclo più efficiente. Ad essere preziosa e limitata non è l'energia che riceviamo dal Sole (che è ordini di grandezza superiore all'attuale fabbisogno) , ma lo sono le infrastrutture rinnovabili necessarie per intercettarla. Per costruirle, infatti, abbiamo bisogno ancora di energia, di materie prime a elevato standard di purezza, di materie ausiliarie (fluidi, lubrificanti ...) , di macchinari ...

14 commenti:

Lopo ha detto...

Sono anche dannatamente rumorosi. Qualche geniaccio ha deciso di installarli, nei bagni della facoltà che frequento (Ingegneria a Pisa), proprio sulle pareti dei muri in comune con le aule adiacenti.
Col risultato di un rumore di fondo, peraltro fastidiosamente (per paradosso) discontinuo, che rende il seguire le lezioni in quelle sventurate aule un vero tormento.

Anonimo ha detto...

Il ragionamento che faccio io, in merito all'uso dell'energia elettrica rinnovabile è questo: fintantocchè da qualche parte si brucia fossile per ottenere energia elettrica (diciamo nel rapporto 3 a 1) tutta l'energia elettrica da rinnovabile non dovrebbe essere convertita in calore ma immessa in rete. Ma questa è una visione un po' troppo globale.

Archimede ha detto...

Negli autogrill d'estate si ha un paradosso isterico con questi asciugamani: sparano fuori aria bollente, in un ambiente artificialmente raffreddato a temperature sub-polari.
Ma forse dovevo paralre al passato: già la scorsa estate avevo osservato che in molti autogrill era stata disattivata la resistenza di questi asciugamani, che si limitavano a sparare un tornado di aria a temperatura ambiente... si trattava dei primi segni della crisi e delle prime necessità di risparmio (economico, non certo energetico)? O l'opera di un intelligente sabotatore?
Chissà...

Paolo Marani ha detto...

Frank, una domanda.

Perchè affermi che il riscaldamento tramite effetto Joule sia inefficiente e costoso ?

Se devo generare calore, dissipare corrente su una resistenza genera calore con una efficienza del 100%, dato che TUTTA l'energia se ne va in calore. Parte dell'energia serve per estrarre il calore dalla resistenza e passarlo al getto di aria calda, ma questo è un altro discorso!

Generare calore tramite effetto joule è tutto fuorchè inefficiente, è trasferire il calore dove serve e non dove non serve che può porre problemi di efficienza.

Anonimo ha detto...

Però io sono convinto che l'uso della carta sia più costoso in termini di impatto ambientale.
Anche se non è pienamente centrato con l'argomento c'è uno studio LCA che dice che la termovalorizzazione di 1 kg di carta fa risparmiare 1200 kcal, il suo recupero come carta straccia ne fa risparmiare 4200.

Anonimo ha detto...

il senso del post precedente era che IN GENERALE è meglio risparmiare materia (la carta) piuttosto che risparmiare energia (la corrente dell'asciugatore).
Nello specifico andrebbe studiato quante asciugature si può fare con un rotolo di carta, quanta corrente consuma l'asciugatore, costo e durata dell'apparecchio, uff...

Anonimo ha detto...

Questo dell'asciugamano elettrico è un magnifico problemino ecologico.
Contiene in nuce i problemi ecologici di più grande portata,su su fino alle grandi centrali energetiche.C'è uno scopo,che è quello di asciugarsi le mani,e bisogna trovare i mezzi per farlo nel più breve tempo possibile con la minore quantità d'energia possibile.
Qual'è la soluzione migliore sotto tutti i punti di vista?
E bisogna considerare che al mondo ci possono essere milioni di apparecchi funzionanti.Bisogna stare attenti quindi alle apparecchiature e all'energia necessaria per produrle mantenerle e riciclarle a fine vita.
Bisogna sopratutto considerare la psicologia dell'utilizzatore,che in genere non bada alle implicazioni ambientali.
Credo che il problema in sè sia abbastanza irrilevante rispetto alla grandiosità di tutto il resto,
ma come esempio sia straordinario.
Fatti i conti,per quei dieci centimetri cubici d'acqua,una mezza tazzina da caffè, da asciugare,vale la pena complicarsi tanto la vita?
Secondo me no.C'è una soluzione semplicissima e estremamente efficace.Ma non ve la dico.
Tanto è romanticamente ovvia.
Marco Sclarandis.

Anonimo ha detto...

A proposito di efficienza, non so se avete visto la punta di Presa Diretta, trasmissione-inchiesta di Riccardo Iacona su RAI 3, in particolare la puntata del 1/3/2009.
In quella puntata tra le tante eccellenze, veniva mostrata l'azienda Angelantoni in Umbria che lavora nell'aerospaziale, nei sistemi di raffreddamento ecc. ed ha costruito un pannello fotovoltaico estremamente efficiente. Scomponendo la luce nei tre elementi fondamentali, Red, Green, Blue, hanno affermato che arrivano al 70-80 % di efficienza.
A questo link il video sul sito della RAI, parlano dei pannelli dal minuto 23.50 in avanti.

Anonimo ha detto...

Io ho qui in bagno una confezione di tovagliette da 220 pezzi, pesa 445 grammi.

Fatti i conti, se ne uso 60 spedo almeno 0.66 kwh contenuti nella carta.

Dato che esistono asciugatrici elettriche da 1300 w, se immagino un minuto di lavoro per utente in un'ora ho 1.3 kwh. Sempre evitando di contabilizzare la perdita di rendimento in centrale, che mi porterebbe subito a 3.2 kwh.

Visto che il costo in energia delle tovagliette deve essere molto più grande della sola energia contenuta nella loro cellulosa, mi pare che parliamo almeno di ordini di grandezza simili.

Bisognerebbe usare un asciugamano a rullo avvolgibile, da lavare periodicamente; però richiede manutenzione. Quanto costerà??

Boh?

fausto

Anonimo ha detto...

Il problema è stato affrontato e risolto dal sig. Dyson ( si, quello degli aspirapolvere senza sacchetto). In una area di sosta austriaca ho utilizzato gli ascugamani elettrici Dyson. Sono fantastici ! Una lama d'aria toglie l'acqua per effetto dinamico e un colpetto di aria calda finale ascuga il resto. Pochi secondi, poca energia, e il risultato è perfetto.

Loris

Frank Galvagno ha detto...

Dunque i numerosi interventi mi insegnano che la faccenda è più complessa di come l'ho messa su io :-)

Sicuramente, gli attuali asciugamani stile "phon" sono lenti nel processo e "bevono" la loro bella energia (che come insegna Marantz è convertita da elettrica in calore praticamente al 100%). La visione di Paolo è innovativa rispetto all'odierna visione di energia elettrica come "nobile", in cui l'effetto Joule è un abominio rispetto alla combustione di gas o di legna o di altro. La trovo in sintonia con il concetto che il futuro del riscaldamento è elettrico (con il picco del gas, bruciare gas sarà forse un abominio peggiore).

Se disponiamo di reservoir rinnovabili, a occhio possiamo pensare di avere elettroni gratis, in realtà paghiamo in termini di occupazione del suolo e in energia/tempo di startup di infrastrutture rinno.
Quindi, il principio dell'efficienza va sempre tenuto d'occhio. Da cui, meglio usare lo stream disponibile con pompe di calore, rispetto a eff. Joule (efficienza 3:1)

I tovagliolini di carta, effettivamnete, essendo "usa e getta" potrebbero tradursi in uno spreco anche superiore, a conti fatti, che però non sono immediati come dice anonimo. Se però li si utilizza più volte (stile war surviving), con più "asciugature" e combustione o reimpiego quando non ce la fanno più forse no. Ma a questo punto forse è meglio la soluzione "rotolone" di Fausto.

E infine l'intervento di Loris ci insegna che ci potrebbero essere (anzi già ci sono) evoluzioni interessanti.

Anonimo ha detto...

Se ci si sfrega vigorosamente le mani bagnate mentre arriva il getto di aria calda, il tempo di asciugatura diventa almeno un quarto.

Non ditemi che non ci avevate pensato

Frank Galvagno ha detto...

Certo Phitio, anche a me viene d'istinto, ma l'insoddisfazione è ancora tanta... :-)

Unknown ha detto...

Da chiarire un punto riguardo all'inefficienza.

E' vero che una pompa di calore è in genere molto più efficiente per riscaldare, rispetto al semplice effetto Joule.

Il Teorema di Carnot ci racconta però che tale efficienza è inversamente proporzionale alla differenza di temperatura tra sorgente calda e fredda. Con questo si scontrano già le PdC a scopo ACS (acqua calda sanitaria), che faticano ad arrivare ai 55°C che impone la normativa anti-legionellosi.

E un asciugamani elettrico, piuttosto che un classico Phon? Il problema è ben maggiore: la temperatura richiesta dell'aria all'uscita è molto alta. A ciò si aggiunga che l'elevato flusso d'aria richiede un altrettanto elevato flusso termico, a sua volta funzione della differenza di temperatura tra riscaldatore e aria: questo è un problema limitato per le resistenze elettriche, che possono rapidamente arrivare a centinaia di gradi, mentre per una pompa di calore sarebbe impossibile.

Come rimediare? Ci vorrebbe una grande superficie di scambio termico, in modo da poter mantenere la sorgente calda a temperatura non troppo elevata. Ma superficie grande vuol dire grande spazio... da aggiungere a quello richiesto per la pompa stessa e lo scambiatore sorgente fredda.

Risultato? Ad occhio direi che per ottenere efficienza del 200% sarebbe necessario un aggeggio grosso come un armadio - ma sono ottimista, temo sarebbe molto peggio - del costo dieci volte superiore (anche in energia grigia).


Insomma, credo che bisognerebbe fare dei conti dettagliati, anche in confronto all'asciugarsi mediante tovagliette: di carta van buttate, e gran spreco di energia per produrle, e di stoffa van ben lavate, ed è altra energia che si perde.

Certo, in casa sarebbe sciocco un asciugatore elettrico. Ma in un luogo pubblico, con vincoli di igiene? Tutta da giocarsi, direi.