giovedì, agosto 02, 2007

Ma quando arriva questo idrogeno?

Ieri, sul GR di Isoradio, han dato la notizia del "massimo storico" del prezzo del petrolio. E' cominciata una piacevole discussione tra gli occupanti dell'auto (colleghi, in car pooling) e a un certo punto è saltato fuori l'inevitabile commento "Ma speriamo che l'idrogeno arrivi presto".
Ho faticato non poco a spiegare che l'idrogeno è un vettore, non una fonte di energia, e pure con i suoi difetti, si perde metà energia per strada e in un serbatoio per auto non ce ne sta molta. Oggi esistono batterie che danno prestazioni migliori, e che soprattutto si comprano "chiavi in mano".

Ho provato quindi a riflettere sui motivi per cui l'idrogeno è così popolare. La prima tentazione è pensare a una generica malafede: si prospetta una soluzione che non esiste (o che serve ad altro) per fare un po' di torbido e nascondere il problema vero. Insomma, non preoccupatevi, il petrolio sta per finire ma l'idrogeno è lì dietro l'angolo. In parte sarà anche questo, ma non credo che sia spiegabile solo così l'enorme numero di persone che lavorano, anche seriamente, nel campo.
E quindi credo si tratti di un fenomeno diverso: l'idrogeno consente di arrivare a un mondo basato su energie rinnovabili per piccoli passi concettuali, ciscuno dei quali semplice da capire. Ciascuno ha anche costi nascosti, ma basta non dirli. In breve, si tratta di un'inerzia psicologica, che ci porta a desiderare e considerare attraenti le soluzioni "business as usual".

Sottolineo, a scanso di equivoci, che penso esistano possibilità di uso serio dell'idrogeno. Non voglio demonizzare questa tecnologia, solo voglio capire come mai la gente è disposta a spendere e sperare in una ipotetica "auto ad idrogeno", che costera' sempre uno sproposito, quando oggi esistono e funzionano auto elettriche con le stesse prestazioni, efficienze molto migliori, nessun grosso problema tecnologico (es. per creare una rete di distribuzione dell'idrogeno, la rete elettrica esiste già) e costi decisamente migliori.

Le auto a gas oggi esistono, e sono sostanzialmente uguali a quelle a benzina. Il gas è qualcosa che capiamo, usiamo, ci si riscalda, ci si produce energia elettrica, e inquina relativamente poco (più di quanto si voglia far credere, comunque). Sostituire un gas con un altro, che inquina pure meno, è un passo sensato e logico. Non si deve capire nulla, e tutto rimane esattamente o quasi come prima.
Ma l'idrogeno non esiste in natura. Questo è un passo che buona parte della gente non ha fatto, ma per chi lo fa ci sono soluzioni pronte. Gli idrolizzatori sono apparecchi relativamente semplici, l'elettrolisi dell'acqua la si impara in qualsiasi scuola superiore ad indirizzo tecnico-scientifico, e alla fine il messaggio, rassicurante, è che l'idrogeno te lo puoi fare pure a casa, se vuoi. Chiaramente non sarà così, ci sarano fabbriche di idrogeno da qualche parte, ma si può fare, e usando energie "pulite". Sai che potresti far tutto da te, senza i cattivi delle multinazionali. Meglio della benzina, che il pozzo di petrolio in giardino non lo puoi perforare.

A questo punto abbiamo già un quadro che per la persona media è quello del "problema risolto": si fa idrogeno con energie rinnovabili, che sono gratuite, e quindi l'idrogeno dovrà costare per forza poco. E lo si usa dovunque oggi si usa il gas: per cucinare, scaldare, far andare la Pimpra turbo 16V alimentata a gas.
Il politico piu smaliziato però comincia a farsi due conti di rese energetiche, magari grazie alla pulce nell'orecchio di qualche fisico disfattista. E allora scopre che la cosa non funziona poi tanto bene, l'idrogeno non solo non è una sorgente, è uno spreco enorme di energia. Il produttore di auto, che deve prepararsi ad affrontare il cliente che vuole la suddetta Pimpra, prova a dimensionare il serbatoio, e scopre che deve occupare i sedili posteriori per dare un'autonomia dignitosa. Come fare? Servono soluzioni drasticamente nuove, fuel cell, sistemi di stoccaggio in assorbitori, ecc. La Pimpra Hydrogen assomiglia sempre di più ad un'auto elettrica, e costa sempre di più.

Il problema è che una volta imboccata quella strada, per arrivare a un'auto a gas con un gas diverso, lasciando tutto uguale, non si torna facilmente indietro. E sostituisci tutto lasciando solo il gas.
Ma se proponi il passo diretto verso l'elettrico la gente storce il naso. Un'auto elettrica è il quadriciclo usato per scarrozzare i clienti dell'albergo a 30 all'ora, non certo la Tesla Roadster (che per inciso costa meno di un'auto a fuel cell). Alla fine del percorso "idrogeno" arriva comunque ad un'auto elettrica, ma comunque la alimenta ad idrogeno, cosa c'è dentro il cofano non li riguarda troppo, e comunque a furia di piccoli passi non se n'è accorto nessuno.

2 commenti:

Francesco Aliprandi ha detto...

Secondo me l'attrattiva dell'idrogeno sta soprattutto nel fatto che non cambierebbe sostanzialmente la mobilità individuale. Al posto della benzina faremmo il pieno di un gas, forse ci vorranno 4 minuti invece di 2, ma tutto sommato la percorrenza massima sarà la stessa. Che poi a questi risultati non si potrà arrivare in tempi ragionevoli, stanti le attuali capacità di immagazzinamento e tutti gli altri problemi, è una cosa che si può omettere.

Parlare di auto elettrica invece fa subito venire in mente la ricarica: dei cellulari, dei portatili, delle batterie per la fotocamera digitale. E anche un'autonomia ridotta, che in realtà sarebbe più che sufficiente per il 95% delle persone, ma anche questo è meglio non dirlo. La ricarica significa tempo perso: non possiamo fermarci ad un distributore 5 minuti e poi ripartire, e non possiamo neppure pensare di percorrere 1000 km al giorno.

Forse il più grosso problema è questo, in effetti: non siamo in grado di distinguere fra ciò che è necessario e ciò che è comodo. Non siamo disposti a rinunciare alla possibilità di andare da Milano a Roma in una sola tirata, anche se non lo faremo mai, e non vogliamo dover organizzare i nostri spostamenti per evitare di restare per strada con le batterie a terra. La macchina ad idrogeno è un sogno che ci permette di continuare a non aprire gli occhi.

Gianni Comoretto ha detto...

Purtroppo le autonomie delle auto ad idrogeno sono comparabili a quelle dell'elettrico. Semplicemente, l'energia immagazzinata per unità di peso è la stessa. Quindi non piu' di 200 km con un pieno.

Sulle ricariche delle auto elettriche, siamo ormai sotto l'ora. Per le batterie "veloci" al litio un quarto d'ora. Significa una sosta all'autogrill, un caffe' e si riparte.
cdomunque se finisce il pertolio non faremo molti viaggi di 1000 km. Scordiamocelo.